lunedì 21 luglio 2008

domenica 20 luglio 2008

pensieri sparsi


Week end in montagna mi piace stare a guardare le montagne che separano e danno un fondale allo sguardo .

Cosa ce ne facciamo di un ministro dello stato italiano che non vuole essere” schiavo di roma” e vuole solo professori del nord nelle scuole del nord?

Mi piacerebbe una società interculturale e non multiculturale ,nella quale non fosse necessaria l’identificazione tramite le impronte digitali.

Matrimonio :auguri a Francesca e Paolo

lunedì 7 luglio 2008

mi piacerebbe...............

Pensavo fosse facile trovare le cose che mi piacerebbe fare , avere,……ma dovendone elencare alcune mi sono accorta che non so cosa scrivere. Troppo banale scrivere che mi piacerebbe un mondo più tranquillo ,la storia ci insegna che questo mai succederà, troppo facile scrivere vorrei più giustizia , quando nel mondo e intorno a noi succede quel che succede.
Allora ,lasciamo i massimi sistemi e scendiamo di tono , mi piacerebbe avere la salute ,e come la mettiamo con la finitezza dell’uomo? Mi piacerebbe viaggiare di più , e poi perdere il gusto di partire ?
E via di questo passo mi accorgo , quindi , che sono contenta di quello che sono ,di quello che ho , di quello che faccio senza però esserne completamente soddisfatta cercando quindi di essere sempre migliore, di fare nuove conquiste , di agire sempre al meglio.


Ideogrammi giapponesi che rappresentano : l'energia individuale, la forza interiore,l'energia universale


mercoledì 2 luglio 2008

caldo, master,esami ,


finalmente venerdì si chiude con gli esami, spero anche con il caldo , dove sono quelle belle giornate di nebbia, di gelo , di pioggia??
odio l'estate come diceva una canzone

domenica 29 giugno 2008

scherzi della rete




Gli scherzi della rete

Nella società dell’informazione il vicino e il lontano il visibile e l'invisibile si sono riconfigurati . Un cugino d’America ,mai più visto da 30 anni a questa parte ,improvvisamente ,grazie a facebook, è tornato visibile ,vicino .La rete è vero crea connessioni nuove ma serve anche a ripristinare legami che col tempo si erano spezzati . ho ritrovato un cugino artista che bello!!!

lunedì 23 giugno 2008

conviene leggerlo

riporto il post del prof Rivoltella su argomenti molto interessanti che aiutano a riflettere


In questi giorni sto riflettendo su un passaggio di un libro di Susan Sontag in cui l'intellettuale americana osserva come nella società attuale «l'altro, anche quando non è un nemico, è considerato soltanto come qualcuno da vedere, e non come qualcuno che (come noi) vede».
Il rilievo è acuto, puntuale. La Sontag lo inserisce all'interno di una riflessione che la occupò per dec
enni: quella del rapporto tra la fotografia e la guerra. In quest'ottica l'immagine fotografica diviene spazio sia di esaltazione patriottica che di compassione umana: il corpo straziato che giace sotto l'obiettivo può diventare ora cemento per la retorica bellica, ora strumento di condanna per la guerra, per tutte le guerre. In ogni caso, comunque, il dispositivo dello sguardo ci rende spettatori: l'altro non ha diritto a guardare, ma solo a essere guardato.
La considerazione apre ad almeno due ordini di questioni, entrambe strettamente legate con la formazione in quanto di essa c'è di valore, di più legato all'etica (la formazione, in quanto Bildung, costruzione dell'uomo, non può che fare riferimento sempre anche al valore).
Prima questione. La spettacolarizzazione della sofferenza. L'immagine del dolore è qualcosa che nella società dell'informazione diviene merce all'ingrosso: i telegiornali e la carta stampata ne riempiono la nostra giornata. Le giustificazioni solitamente sono due: il diritto ad informare e il supposto valore deterrente di queste immagini. L'implicito è che se veniamo informati dell'enormità del dolore che l'uomo può causare, dovremmo desistere dal causarne a nostra volta. Ma di fatto quel che si genera è qualcosa di diverso. Guardando le sofferenze degli altri, mentre ne proviamo compassione. otteniamo allo stesso tempo di allontarle da noi perché tutto sommato quel che vediamo non sta accadendo a noi. Si tratta di un dispositivo proprio sia della catarsi aristotelica che della teorizzazione del '700 sul sublime: «lo spettatore gode non della sublimità degli oggetti che la sua teoria gli dischiude, - come osserva Blumemberg - ma della consapevolezza di sé di fornte al turbine di atomi di cui consiste tutto ciò che egli osserva - perfino lui stesso». Compassione senza impegno, compassione come strumento di allontanamento, compassione come sedativo dell'emozione.
Seconda questione. Lo stesso dispositivo spettatoriale può essere assunto a criterio di interpretazione di molti fenomeni propri della nostra società. Penso a quelli che il sociologo Marc Augé ha definito non-luoghi e che occupano larga parte del nostro tempo libero: il grande centro commerciale, l'outlet, i parchi a tema. Si tratta di spazi in cui il dispositivo della spettacolarizzazione diviene iperbolico poiché il suo oggetto non è più la realtà ma lo spettacolo. Come nel caso di Disneyland. «Noi vi facciamo l'esperienza di una pura libertà, senza oggetto, senza ragione, senza posta in gioco. Non vi ritroviamo né l'America né la nostra infanzia, ma la gratuità assoluta di un gioco d'immagini in cui ciascuno di coloro che ci sono accanto ma che non rivedremo mai più può mettere quel che vuole. Disneyland è il mondo di oggi, in quello che ha di peggiore e di migliore: l'esperienza del vuoto e della libertà».

venerdì 20 giugno 2008

inizia l'inverno!!


finalmente domani è il 21 giugno solstizio d'estate e con il 22 giugno le giornate inizieranno ad accorciarsi, inizia l'inverno la stagione che preferisco!!! sembra un controsenso dirlo , ma per me è proprio così io ritengo che esistano solo due stagioni contrassegnate dall'allungarsi o accorciarsi del dì: l'inverno che inizia il 22 giugno e l'estate che inizia il 22 dicembre.Non mi piacciono le mezze stagioni (che d'altronde non esistono più!!!!!!!)